NOTE DI DEGUSTAZIONE
Colore limpido con riflessi ambrati e dorati. Al naso è fine, abbastanza complesso e di media potenza. Sentori vanigliati di legno e assenza di pungenza. Al palato è morbido, con un corpo medio, armonico nelle componenti che sfociano in un finale con un legno ben dosato.
Questo Whiskey è il prodotto principale di Jim Beam. Per potersi fregiare dell’indicazione di Kentucky Straight Bourbon deve essere prodotto con un mash che contenga almeno il 51% di mais, subire un affinamento di almeno due anni in botti di quercia nuove e, naturalmente, essere prodotto in Kentucky. In questo caso l’invecchiamento è di 4 anni per poter dare a chi lo prova un whiskey perfettamente integrato in ogni componente. Ci piace il modo in cui sa esprimere il territorio di provenienza.
D I S T I L L E R I A
Jim Beam è una distilleria originaria di Clermont, nel Kentucky. Si occupa della produzione di whiskies americani di elevato pregio. Tra di essi, il “Knob Creek”, bourbon whisky del Kentucky con lungo invecchiamento, è stato realizzato dai fratelli Noe e Fred Booker. Nel realizzarlo, i Booker hanno voluto ispirarsi agli standards in vigore negli anni precedenti al proibizionismo, utilizzando un’antica ricetta di famiglia. Tutta la linea dei Knob Creek infatti è almeno 100° proof, con il Single Barrel Reserva a 120°. Si tratta di una collezione “small batch”, derivante pertanto da una miscela di barili differenti ma in numero limitato, mai oltre i 20.
S T O R I A
Per oltre 200 anni, la famiglia Beam ha dedicato il suo impegno alla produzione del miglior bourbon in commercio del mondo. Nel 1788, lo stesso anno in cui venne promulgata ed entrò in vigore la Costituzione degli Stati Uniti, Jacob Beam, bisnonno del leggendario Jim Beam, decise di partire per l’ovest alla ricerca di fortuna. Così caricò tutti i suoi averi sul suo vecchio carretto, e attaccò il suo alambicco di rame nella parte posteriore, pronto per intraprendere il viaggio all’ovest, stabilendosi in Kentucky poco prima che questo territorio fosse ammesso nell’Unione come 15º Stato, nel 1792.
Contadino, però anche mugnaio, Jacob costruì un mulino ad acqua con cui macinava il mais degli altri agricoltori in cambio di una percentuale del raccolto. In quel tempo, i cereali eccedenti risultavano difficili da immagazzinare, e la loro commercializzazione risultava ancora più complicata. Beam sapeva che il whiskey rappresentava la maniera più sicura ed economica di utilizzare il mais in eccesso. Inoltre, il whiskey non rischiava di ammuffire né di svalutarsi, ed era considerato più prezioso dell’instabile moneta della confederazione.
Utilizzando il suo alambicco, Jacob iniziò a produrre un whiskey di color ambrato, fatto di mosti fermentati di mais, segale e orzo. Il prodotto – che utilizzava principalmente mais – venne battezzato “bourbon”, in onore della Contea di Bourbon in Kentucky. Beam vendette la sua prima botte di bourbon nel 1795.
Jacob trasmesse a suo figlio David, nel 1820, le tradizioni familiari per la produzione del whiskey. Durante la gestione di David come Maestro Distillatore, la nazione si stava apprestando ad entrare nell’età industriale. Come la scoperta dell’oro in California portò migliaia di Americani all’ovest, il sogno americano faceva affluire ogni giorno nuovi immigranti negli Stati Uniti, in cerca di libertà e fortuna. L’apertura del Canale di Eire nel 1825 e la navigazione lungo il Mississippi semplificarono e velocizzarono il trasporto di mercanzie e, di conseguenza, del bourbon.
Nel 1850, David M. Beam, figlio di David e nipote di Jacob, si incaricò della distilleria, facendo propri i segreti familiari per produrre il bourbon, pochi anni prima dello scoppio della Guerra Civile. Poco dopo la morte del padre, nel 1854, David spostò la distilleria nella Contea di Nelson, in Kentucky, beneficiandosi così di una maggior vicinanza con la prima ferrovia dello stato. Battezzò il suo nuovo stabilimento “Distilleria Clear Spring”, alludendo alla cristallina acqua di sorgente che sgorgava nelle immediate vicinanze.
David M. ammise nell’azienda suo figlio, il leggendario James “Jim” Beauregard Beam, quando questi aveva 16 anni. David gli insegnò le stesse tecniche e conoscenze per la produzione del bourbon che gli aveva trasmesso suo padre. Jim prese le redini dalla distilleria familiare nel 1894, a 30 anni, continuando la supervisione del processo di distillazione durante i seguenti 52 anni.
L’azienda di Jim Beam continuò a crescere e a prosperare durante i primi anni del Novecento, fino a che non si vide obbligata a chiudere nel 1919 a causa del Proibizionismo. Durante i 14 anni di Proibizionismo, Beam lasciò tutti i suoi affari relazionati con il liquore, per intraprendere la coltivazione di agrumi in Florida. In seguito si diede allo sfruttamento di una miniera di carbone, ed infine si incaricò di una cava di calcare.
Con la fine del Proibizionismo, nel 1933, il vecchio Jim Beam, di 70 anni di età, riprese in mano la distilleria, fondando il 14 agosto 1934 l’impresa chiamata “The James B. Beam Distilling Co.”, a Clermont, Kentucky. Undici anni dopo, nel 1946, il figlio di Jim Beam, T. Jeremiah Beam, si convertì nel Presidente e Tesoriere della “James B. Beam Distilling Co.”. Jim Beam morì un anno dopo, a 83 anni.
Jeremiah si felicitò che il figlio di sua sorella, F. Booker Noe Jr., avesse la passione ed il talento familiare per la produzione del bourbon, per cui lo invitò a lavorare nella distilleria di famiglia all’età di 21 anni. A fianco di Jeremiah, Booker apprese le tradizioni e i segreti familiari per la produzione del bourbon.
Sotto il vigile controllo di Booker, la distilleria Jim Beam utilizza ancor’oggi la stessa varietà di lieviti invecchiati creati da Jim Beam nel 1934. Oggi, celebrando i 206 anni di storia familiare, Booker lavora ancora come Maestro Distillatore Emerito di questa famosa casa.